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  • Monica Paggi

La Maturità Scolare

Per rispettare appieno i tempi individuali di maturazione di ciascun bambino sarebbe auspicabile in quanto educatori, avere la libertà di pronunciarsi in merito alla possibilità che un bambino incominci la scuola o frequenti ancora per un anno l’asilo.


Nel percorso educativo secondo la pedagogia di Rudolf Steiner, un bambino è indicativamente pronto per la scuola con il cambio dei denti. E’ il fenomeno più visibile che sancisce il passaggio dal I al II settennio, ma non è il solo da tenere in considerazione.

Stabilire quando un bambino è maturo per andare a scuola, è uno dei compiti più delicati che la maestra d’asilo si trova ad affrontare. L’errore di farlo uscire troppo presto dall'asilo infatti, avrebbe su di lui conseguenze negative che si ripercuoterebbero a lungo negli anni.


Purtroppo normalmente è lo stato che decide a seconda della data di nascita, quando un bambino è maturo per la prima classe; il fatto di non tenere conto dell’individualità di ciascuno in quest’ambito, del suo personale ritmo di sviluppo, è molto probabilmente la causa maggiore di disagio scolastico.

Un bambino che viene portato in prima classe precocemente, avrà numerose probabilità di sentirsi inadeguato per buona parte della sua carriera scolastica, se non tutta. Dovrà rincorrere il ritmo degli altri nell'apprendimento e questo solo per parlare dell’aspetto cognitivo. La maturità scolare infatti non è data unicamente dalla prontezza a livello intellettuale, ma anche dal grado di maturazione delle altre sfere che compongo l’essere umano: l’aspetto fisico, sociale ed emotivo.


Per quanto riguarda l’aspetto fisico, ci sono diversi parametri di sviluppo che ci possono indicare la maturità del bambino. Il fatto per esempio, che il corpo nella sua figura complessiva perda quella rotondità tipica del bambino piccolo e inizi a definirsi nel punto vita, nelle caviglie e nei polsi.

Si può notare un’inversione di tendenza nel salto: il bambino piccolo è attratto dalla forza di gravità e ama lasciarsi cadere, saltare in basso. Il bambino maturo per la scuola invece è attratto dalla direzione opposta, vuole salire e salta più frequentemente verso l’alto..

Secondo Steiner il cambio dei denti sta ad indicare che le forze vitali che fino a quel momento il bambino ha impiegato per sviluppare il suo corpo fisico, cresciuto così tanto nel giro di pochi anni, sono adesso “liberate” e disponibili per dedicarsi anche ad un aspetto più cognitivo: al pensare. Bisogna immaginare il bambino come dotato di un tot di energia complessiva; se lo sviluppo potrà svolgersi in modo sano e naturale, quest’energia sarà impiegata nei primi anni per la crescita del corpo fisico e in seguito per il successivo sviluppo intellettuale. Ma se quando è ancora piccolo lo solleciteremo troppo in precoci attività astratte ed intellettuali, vedremo sì che il bambino risponderà bene alle nostre richieste, imparando velocemente tutto ciò che gli proponiamo, ma lo farà a scapito di buona parte di quelle stesse energie che sarebbero state impiegate per lo sviluppo corporeo. Così accade nel bambino precocemente intellettualizzato: le forze vitali vengono letteralmente risucchiate verso la testa e tolte al resto del corpo.

Ho avuto prova evidente di questo fatto, conoscendo molti bambini “intelligenti”, ai quali i genitori avevano già insegnato molto a livello intellettuale e che passavano molte ore davanti a Tv, Pc e videogiochi: avevano tutti la testa più grande del resto del corpo, che era estremamente magro e un incarnato pallido, quasi trasparente.

Nel primo settennio il bambino ha bisogno di fare, di muoversi, di diventare abile nel gestire il suo corpo; una volta che si sentirà bene nella sua corporeità, la potrà impiegare anche per ragionamenti astratti e per imparare tante belle cose a scuola.


Ogni conquista evolutiva dell’essere umano ha il suo momento in cui giunge spontaneamente a maturazione, se ci impuntiamo a voler anticipare forzatamente quel momento, squilibreremo inevitabilmente un delicato equilibrio naturale a scapito di qualcos’altro.

Esistono vere e proprie “prove” cui sottoporre il bambino per verificare il suo grado di maturità scolare ed è molto bello quando, con un lavoro di equipe, si riescono a riunire tutte sotto forma di gioco. Così è stato per la valutazione dei bimbi in età scolare che ho vissuto in asilo.

E’ stata preparata una bella storia da far vivere al bambino da protagonista, facendogli compiere le prove necessarie al raggiungimento dell’obiettivo: trovare una rosa blu in un giardino incantato. C’erano ponti da superare, sassi da saltare, magiche sfere da lanciare. Tutti gesti a cui il bambino era portato sotto forma di gioco fantasioso. Non ci sarebbe niente di più deleterio infatti del sottoporre il bambino a dei test facendolo sentire sotto esame, sarebbe una vera e propria violenza.

Grazie alla storia, si potevano verificare le abilità fisiche del bambino indice di maturità scolare: stare in equilibrio su un piede, camminare su un asse, saltare a piedi uniti, lanciare una palla mirando il bersaglio. Veniva anche osservata la capacità del bambino di seguire un oggetto con lo sguardo; spesso infatti difficoltà nell'imparare a leggere dipendono proprio dal fatto che il bambino si sente perso nel foglio, non sa dove direzionare lo sguardo. La capacità che un bimbo ha nel muoversi astrattamente su un foglio, che sia attraverso il disegno, la lettura o la scrittura, trova infatti corrispondenza nella sua capacità di muoversi nell'ambiente, sono entrambi situazioni di spazialità da gestire: in uno è il proprio corpo nello spazio, nell'altro la propria interiorità in un foglio. Per questo è così importante che il bimbo nel I settennio possa sperimentarsi e sviluppare il proprio movimento; come dice Steiner nella teoria dei 12 sensi, crescendo ci sarà una metamorfosi dei sensi inferiori in quelli superiori, e il senso del movimento si trasformerà nel senso del linguaggio.

Anche il livello di abilità raggiunta nella motricità fine è importante come indice di maturità scolare; il bambino dovrà avere una certa destrezza per imparare a scrivere. In asilo le occasioni non saranno di certo mancate, fin da piccoli infatti si propongono ai bimbi lavori manuali di cucito e tessitura.


La sfera sociale è non meno importante, per potersi relazionare nel migliore dei modi sia con il nuovo maestro che con i compagni di prima classe.

La maestra d’asilo ha occasioni quotidiane per osservare questo aspetto importante di ciascun bambino, sarebbe in particolare auspicabile che un bimbo maturo per la scuola manifestasse cura, interesse ed attenzione per i più piccoli, diventando più tollerante, indulgente, comprensivo e paziente nei loro confronti, dimostrando così di non sentirsi più lui il piccolo della situazione e di aver sviluppato una certa maturità sociale.

Per stimolare quest’aspetto, in asilo si può avviare la tradizione di preparare delle bambole fatte a mano per ciascun bimbo pronto per andare a scuola. Sarà la maestra a valutare quando un bambino è maturo al punto da poter ricevere la sua bambola e prendersene cura.

La bambola sarà realizzata dalla maestra con l’aiuto del bambino e sarà lui a scegliere il colore dei capelli, il nome e i vestiti, che cucirà lui stesso. Una volta pronta, la potrà portare a casa nel finesettimana e riportare di lunedì, mentre alla fine dell’asilo la terrà per sempre con sé.

E’ incredibile come questo gesto faccia affiorare tenerezza anche nei maschietti apparentemente meno sensibili. Vedere un compagno che ha ricevuto la sua bambola, sarà di incentivo per gli altri, che subito ne vorranno una anche per loro, sfoderando così il loro lato materno.

Nei rapporti con gli adulti, i bambini pronti per la scuola non perdono occasione di riprendere e far notare all’adulto se ha sbagliato o si è contraddetto. Allo stesso tempo si sentono associati all’educatore e spesso e volentieri ne sono spontaneamente gli aiutanti.


Per quel che riguarda la sfera emotiva, sarà ancora una volta la maestra a poterne trarre conclusioni in merito, grazie al vissuto quotidiano con i bimbi.

Un bambino ancora fragile emotivamente non è pronto per la scuola, rischierebbe di vivere la nuova situazione con troppa ansia e preoccupazione e, soprattutto se inserito in una scuola pubblica, vivrebbe la vita scolastica con ansia da prestazione, sentendosi continuamente giudicato.

I bambini piccoli manifestano in modo altalenante e repentino le loro emozioni, possono piangere e disperarsi da un momento all’altro e in breve tempo tornare a sorridere. Il bambino maturo per la scuola invece, inizia a provare sentimenti più profondi e duraturi. Se si sente ferito può mettersi da parte e soffrire in silenzio; è attratto dai segreti e spesso li bisbiglia ai propri amici. È in grado di escogitare trucchi dimostrando furbizia.

L’ultima parola, la decisione finale, naturalmente spetta ai genitori. In caso di indecisioni dall’una o dall’altra parte (maestra o genitori), si faranno più colloqui individuali in merito, con la possibilità di consultare anche il medico scolastico, la cui visita annuale in asilo è comunque sempre prevista.

Ho personalmente vissuto il caso di un bambino molto intelligente e vivace, i cui genitori erano di parere opposto circa l’inizio della scuola. Il papà lo voleva mandare subito temendo di fargli perdere tempo trattenendolo in asilo a sei anni compiuti, la mamma era in dubbio. Ero certa che dal punto di vista emotivo e sociale quel bambino avesse bisogno di fare un altro anno di asilo per maturare al punto giusto. Fortunatamente dopo svariati colloqui i genitori hanno deciso di aspettare. E’ stato un anno bellissimo per quel bimbo, in cui si è praticamente trasformato; la mamma è stata poi felice di vedere con quanto entusiasmo sia andato in prima classe l’anno seguente.


L’osservazione dei disegni del bambino può dirci molto circa il suo grado di maturità per la scuola, naturalmente stiamo sempre parlando di disegni spontanei e non condizionati dall'adulto.

La casa rappresenta la corporeità del bambino, è quindi importante che sia ben appoggiata al suolo e non fluttuante in aria, così sapremo se il bimbo è ben radicato a terra o se ha ancora bisogno di tempo per “scendere”; è inoltre importante che le finestre, cioè i suoi organi di senso, siano aperte e possibilmente curate, se le finestre della casa sono chiuse (con le persiane chiuse o con una X sopra), significa che il bambino è ancora chiuso al mondo esterno e di conseguenza non ha ancora raggiunto quell’atteggiamento di apertura necessario per poter apprendere, per accogliere quello che il maestro a scuola porterà lui incontro. Le figure umane dovrebbero essere proporzionate e complete, se il bambino accentua dei particolari facendoli più grandi del normale, significa che in qualche modo sono una parte del corpo che percepisce in particolar modo, al contrario, le parti del corpo che omette di disegnare saranno quelle che non percepisce. Nei disegni di bambini maturi per la scuola dovrebbero comparire, oltre alle case ed alle figure umane, anche delle raffigurazioni di ambienti: giardino, bosco, parco o altri luoghi frequentati dal bambino. Compare la simmetria, che denota lo sviluppo di entrambi gli emisferi cerebrali.

Lo sviluppo del pensiero si sviluppa verso una prima forma di causa-effetto: se faccio questo... la conseguenza sarà...

Migliora l’utilizzo dei tempi dei verbi, il bambino maturo per la scuola dice “io stavo” e non “stavavo” o “voi fate” e non “facete”. È in grado di usare i numeri cardinali; diventa ingegnoso a fare progetti e calcoli; sa ripetere una storia o una canzone con cura. Sviluppa un primo concetto di tempo: ieri e domani.

In genere i bambini maturi per la scuola sono interessati all’elemento artistico della lingua e della matematica e amano giocare con parole e numeri. Sono desiderosi di scrivere il loro nome ed altre parole; giocano a fare calcoli mentali.


Fermare un bambino un anno in più in asilo non è una perdita di tempo, anzi, è un regalo al bambino, che avrà così il tempo di maturare pienamente sotto ogni aspetto e iniziare l’avventura scolastica con tutti i prerequisiti necessari.

Il percorso didattico steineriano prevede comunque l’ingresso in prima classe a 7 anni.

La tendenza degli ultimi anni a voler anticipare l’ingresso a scuola a 5 anni e mezzo è davvero a sfavore del bambino. Gli si toglie la possibilità di completare in serenità il periodo dedicato alla scoperta di sé e del mondo attraverso il gioco e lo si costringe precocemente a passare gran parte della giornata seduto ad un banco. Come potrà questo bambino che ha ancora giustamente voglia di giocare e muoversi, amare la scuola? C’è ancora troppo poca consapevolezza circa l’importanza che questo momento significa per il bambino, troppo poca attenzione nei suoi riguardi da parte degli adulti.


Un documento utilissimo è stato realizzato da Jurgen Flinspach “Maturità scolare – Idoneità alla scuola – Obbligo scolastico” in cui sono raccolte sia conferenze di Steiner che studi e ricerche di vari esperti.

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