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  • Monica Paggi

Tour Sardegna Archeologica: Santu Antine, Macomer e museo di Cabras

Partiamo presto in direzione Torralba, per visitare il nuraghe Santu Antine che ci era stato caldamente indicato dal buon Peppino a Su Tempiesu.


Lo raggiungiamo in un’ora e mezza circa di macchina.


L’orario estivo di apertura va dalle 9.00 alle 20.00 ed il costo del biglietto è di 6 euro.


Santu Antine è sicuramente fra i più bei nuraghi visitati, sorge nella cosiddetta Valle dei Nuraghi.


È trilobato


e la sua particolarità consiste in due meravigliosi corridoi di forma triangolare che attraversano due dei tre lati del triangolo su cui è costruito.


Come sempre lascio parlare le immagini.



Ha un secondo piano completo, cioè chiuso all’apice a tholos come al primo piano e un terzo piano crollato su cui però è ancora possibile salire proseguendo lungo la scala elicoidale.



Torniamo indietro e in mezz’ora siamo all’area archeologica di Tamuli a Macomer.



Il sito è aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 9.30 fino a mezz’ora prima del tramonto. Costo del biglietto euro 3.50.


Il complesso archeologico comprende i resti di tre Tombe dei Giganti, un nuraghe ed un villaggio.



La sua particolarità consiste nella presenza di sei betili, di cui tre maschili e tre femminili.




Per la prima volta abbiamo potuto individuare la cava da cui sono stati estratti i massi utilizzati per la costruzione del sito. Sembravano come delle montagne in miniatura da cui fossero stati letteralmente scavati come si fa con uno scovolino con il gelato, i massi necessari alla costruzione.



In una cinquantina di minuti siamo arrivati a Cabras, dove volevamo visitare il museo con i suoi famosi Giganti di Monte Prama.



Da aprile ad ottobre il museo è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Il biglietto d’ingresso al museo è di euro 6.50.


La prima sezione è dedicata a Cuccuru is Arrius, un grande sito preistorico scavato negli anni 1976-1980.

Il Museo ospita poi numerosi materiali provenienti dal sito di Sa Osa, sede di un grande insediamento preistorico e nuragico.


La sezione riservata a Tharros, città fondata dai Fenici tra VIII e VII sec. a.C. e frequentata fino ad età medievale, propone un ampio quadro delle indagini archeologiche condotte principalmente nel tofet e nel quartiere metallurgico punico.



Una sezione è dedicata ad una delle scoperte subacquee più significative degli ultimi decenni, quella di un relitto di età romana individuato nel 1989 nel braccio di mare compreso tra la costa del Sinis e l’isola di Mal di Ventre.



Infine troviamo la sezione dedicata a Mont’e Prama che si trova alla base del colle omonimo, a una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras. La scoperta del sito avvenne casualmente nel marzo del 1974 ad opera di contadini che eseguivano lavori agricoli.




Inspiegabilmente i ritrovamenti furono tenuti letteralmente nascosti per trent’anni, finché qualcuno con una serie di fotografie ai reperti ruppe il forzato silenzio e i Giganti poterono essere ammirati dal pubblico.


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