- Monica Paggi
21 dicembre 2020: Solstizio d'inverno e non solo!
Il fenomeno luminoso che si verifica all'interno del Nuraghe Zuras nei dintorni di Abbasanta (OR) il giorno del solstizio d'inverno
Il Solstizio d’inverno dal punto di vista astronomico indica il giorno in cui i raggi del sole cadono perpendicolari al cosiddetto Tropico del Capricorno, nell’emisfero australe. Come conseguenza nell’emisfero boreale, avremo il giorno più corto e la notte più lunga dell’anno.
Esattamente il contrario accade nell’emisfero australe, che vive il giorno più corto dell’anno quando da noi si verifica il più lungo: il 21 di giugno, con il solstizio d’estate: quando i raggi del Sole cadono perpendicolari al Tropico del Cancro, nell’emisfero boreale.
Dal punto di vista spirituale il solstizio d’inverno è considerato il momento in cui la Luce è pronta a fare ritorno. La parola solstizio deriva dal latino “sol-stat-sistere” e significa il Sole che sta fermo. Era antica credenza che ai solstizi il Sole si fermasse per tre giorni, per poi “rinascere”: ecco perché la data del 25 dicembre è stata scelta da differenti tradizioni per fissare la nascita delle loro divinità (Cristo, il dio Horo in Egitto, Quetzalcoath in Messico, Bacco in Grecia, Zarathustra in Azerbaigian, Buddha in Oriente, Krishna in India).
Sia il solstizio d’estate che quello d’inverno, sono stati considerati fin dall’antichità portali di passaggio ad una nuova consapevolezza. Sarà forse per questo che moltissimi antichi monumenti sparsi per tutto il Pianeta, sono stati costruiti in allineamento con Solstizi ed Equinozi?
Il periodo del solstizio d’inverno inizia il 13 dicembre, che non a caso è la festa di Santa Lucia, portatrice di Luce, la Dea della Luce. Questa dea ci aiuta ad illuminare il periodo più freddo e buio dell’anno.
E’ in questo momento che la fiamma interiore della Fede va tenuta accesa: proprio quando la notte è più lunga e più buia, siamo spinti a recuperare la nostra Luce interiore, che all’alba di un nuovo giorno potrà finalmente risplendere.
Ora tutto questo è amplificato e rafforzato dalla congiunzione di Giove e Saturno in Capricorno, di cui abbiamo tanto parlato nelle ultime settimane,
che raggiunge il suo culmine proprio oggi, il 21 dicembre 2020. L’Universo ci sta chiedendo di mettere da parte la paura una volta per tutte, di realizzare finalmente che la morte è soltanto un fenomeno trasformante della nostra essenza spirituale. Siamo ad un bivio ed è il momento di scegliere: abbandonarsi alla paura e morire lentamente giorno dopo giorno, o fare un salto di qualità, un cambiamento di paradigma ed iniziare a vivere la vita con pensieri e sentimenti di abbondanza, realizzando la versione migliore di noi stessi.
Stiamo vivendo un momento energetico potentissimo, rafforzato ancor di più dall’attuale asse dei Nodi Lunari Toro/Scorpione, di cui abbiamo parlato un paio di mesi fa https://www.openyoureye.net/single-post/1-ottobre-2020-nodi-lunari-toro-scorpione
quando hanno occupato questa posizione e che manterranno per 18 mesi. E’ l’asse più intenso per quanto riguarda la necessità di vuotare il vaso dell’anima dai rifiuti karmici, che ci hanno portato sull’orlo dell’autodistruzione (sia come individui che come umanità) e dirigersi con Amore verso opere costruttive, rinati a nuova vita grazie alla Fiducia nell’Universo.
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