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  • Monica Paggi

Le Carte Divisionali


Un’altra particolarità di Jyotish, l’Astrologia Vedica, è quella di utilizzare un sistema di sotto-carte che derivano direttamente dal Rashi, il Tema Natale. Le si possono immaginare come una matrioska, in cui il Rashi è all’esterno e contiene le Carte Divisionali, oppure come una serie di centri concentrici, in cui il cerchio maggiore è rappresentato dal Rashi.


Tecnicamente si ottengono dividendo ciascun Segno Zodiacale in un numero variabile di parti, a seconda del tipo di energia che si vuole analizzare nello specifico.


Prendiamo l’esempio della carta divisionale più famosa, la D-9 Navamsha, la carta armonica che parla del partner, inteso come quella parte complementare a noi che stiamo cercando di conseguire. Per questo motivo è anche vista come carta previsionale del futuro, rappresenta l’energia che siamo tesi a raggiungere.


Nella Navamsha la suddivisone di ciascun Segno è in nove parti uguali e il nostro segno Navamsha di Ascendente dipenderà dalla specifica posizione in gradi in cui l’Ascendente cade nel Tema Natale, che corrisponderà ad un determinato Segno secondo la disposizione indicata nella tabella.


Se nasco con un Ascendente Ariete a 7° 0’ ad esempio, il mio Ascendente Navamsha sarà Gemelli.


Lo scopo delle Carte Divisionali è quello di poter studiare nel dettaglio l’azione dell’energia planetaria in specifici ambiti della nostra vita, come se la stessimo analizzando al microscopio.


Personalmente studio subito la Navamsha, insieme al Tema di nascita. Possiamo immaginare il Rashi come l’albero e la Navamsha come il suo frutto. Si ritiene tradizionalmente che si riferisca al matrimonio ed al partner. È una delle carte divisionali con più significati: mostra le relazioni ed è fondamentale quando si comparano due oroscopi, perché indica la direzione verso la quale stiamo andando e quindi quello che mi fa bene sviluppare di più. Rivela il sapore di quella che dovrebbe essere la carta del nostro compagno, in quanto ha già risolto quello che noi abbiamo ancora da risolvere. Riguarda i rapporti in generale e ciò di cui abbiamo bisogno per completarci. Confrontando le Navamsha delle coppie, possiamo farci un’idea migliore riguardo la compatibilità spirituale.


Le indicazioni più importanti che la D-9 ci fornisce sono analoghe a quelle della nona casa e cioè il nostro Dharma, i nostri valori e la motivazione spirituale. Riflette in particolare la natura della nostra anima, mentre il Rashi descrive maggiormente la specifica incarnazione che stiamo vivendo, da un punto di vista egoico. È un buon indizio per la nostra evoluzione futura.


Una forte Navamsha, con una carta natale debole, tende ad indicare un’anima forte che ha scelto un’incarnazione difficile. Una Navamsha debole ma con una carta natale forte, mostra una forte personalità con un’anima debole.

Un pianeta nello stesso segno sia in Rashi che in Navamsha è considerato forte.


Un’altra carta armonica di cui tengo sempre conto quando studio un Tema Natale è la D-12. Così come il Rashi indica il qui ed ora e la Navamsha il futuro, la D-12 ci mostra il passato (non oltre tre vite indietro). Mettendole insieme si rivela un percorso che dal passato ci ha portato qui oggi per incamminarci verso qualcosa di ancora più evoluto.


Rimango sempre sorpresa dall’incredibile coerenza energetica che riscontro ogni volta comparando questi tre schemi. C’è chi dice che più ci si evolve, più ci si avvicina alla propria Navamsha.


Per uno studio completo ed approfondito del proprio Tema Natale, è necessario tener conto almeno di queste due carte divisionali, la D-9 e la D-12.


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