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  • Monica Paggi

Giocare alla Vita



Ho avuto la fortuna di lavorare con i bambini per 14 anni e adesso che mi occupo dello studio del disegno energetico delle persone (il quadro del cielo di nascita) quell’esperienza mi sta tornando molto utile.


Lo osservo ogni giorno nei Temi Natale delle persone e l’ho vissuto per tanti anni sulla mia stessa pelle, l’atteggiamento diffuso a prendere la vita troppo sul serio. Senso del dovere alle stelle: tutto dipende da me, la vita viene vissuta come una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Siamo in molti a nascere con un I chakra “vuoto” o al contrario “congestionato” di Pianeti (il I Chakra Muladhara, nel Tema Natale è visibile nei segni del Capricorno e dell’Acquario che sono governati da Saturno, il Pianeta associato a questo Chakra) ma alla fine il risultato è lo stesso: manca armonia in questo Chakra fondamentale. Proprio perché collegato alle nostre radici, rappresenta le fondamenta su cui decidiamo di costruire il nostro vissuto.


Quando al contrario Muladhara è armonioso, il che significa libero da Pianeti fortemente karmici come i Nodi Lunari e Saturno, oppure da un numero eccessivo o totalmente carente di Pianeti, allora siamo in grado di affrontare gli eventi della vita con positività, vedendo il bicchiere mezzo pieno perché la connessione con la Madre Terra è attiva e ci sentiamo sicuri e a nostro agio sia “dentro” al nostro corpo che come abitanti di questo Pianeta.


Si tratta in poche parole di avere o meno vera Fiducia = Fede nella Vita. Mi riferisco ad una Fede autentica, che nasce dalla consapevolezza di aver ricevuto questo corpo entro cui sperimentiamo la vita come un dono, è un regalo meraviglioso, un’incredibile opportunità di crescita ed evoluzione spirituale.


L’educazione che riceviamo purtroppo, nella maggioranza dei casi, ci porta a vivere sempre sull’attenti, fin da bambini. “Stai attento che se fai così poi ti fai male”, “stai attento che cadi”, “stai attento qui, stai attento là” ed ecco che giorno dopo giorno la spontanea fiducia nella vita che hanno i bambini si spegne per lasciar posto alla paura.


Ho lavorato sia nelle scuole statali che in quelle steineriane e posso confermare come un diverso modo di porsi fin dai primi anni, possa determinare il livello di fiducia e positività nei bambini.


Steiner parla di educare uomini liberi, liberi da condizionamenti esterni, che sperimentano la vita senza paura. L’ingrediente fondamentale per questo tipo di educazione è un adulto consapevole e fiducioso. In quanto esseri umani impariamo esclusivamente dall’esperienza, dall’imitazione di altri esseri umani che già incarnano quello che anche noi un giorno svilupperemo.


Per questo credo fortemente nel compito che ciascuno di noi ha di auto-educarsi attraverso la conoscenza di se stesso e la liberazione dei propri talenti. Solo nel momento in cui riesco ad esprimere il mio intero potenziale posso essere d’aiuto e d’esempio ad altri esseri umani. Invece viene molto più facile preoccuparsi di gestire e controllare le vite altrui, nutrendo aspettative e sfornando giudizi a destra e sinistra.


Un problema non secondario per molti, è quello di venire a conoscenza dei propri desideri e talenti, perché ancora non si hanno le idee chiare in merito. La lettura del proprio Tema Natale può aiutarci ed orientarci in questo processo.


Siamo spiriti “incantati” nella materia del corpo e questo incantesimo genera l’ego, che è appunto essenza spirituale incarnata nella materia. L’ego dimentica la sua vera origine spirituale e si identifica così tanto nel corpo fisico che abita, da avere come unico obiettivo la sopravvivenza del corpo fisico stesso. Tutto ciò che è fuori dal controllo dell’ego diventa una potenziale minaccia alla vita del corpo ed ecco che cresce esponenzialmente il bisogno di controllare eventi, situazioni e persone, per correre il minor rischio possibile di imbattersi in incognite pericolose.


Da qui nasce l’eccessivo senso di responsabilità e dovere, perché si è completamente persa la Fiducia. Se venissimo educati a giocare con la vita anziché a temerla, la situazione sarebbe completamente diversa. Potremmo conservare la freschezza dei bambini anche in età adulta e trasformare la vita in un gioco meraviglioso.


Tutto dipende in realtà dal rapporto che abbiamo con la morte. Se la temiamo perché convinti che si porti via tutto, allora ci sono poche possibilità di vivere una vita spensierata. I bambini non hanno paura della morte perché sono costantemente concentrati sulla vita e ancora spontaneamente connessi con i mondi spirituali. Per loro non c’è confine fra vita e morte, esiste soltanto il momento presente.


Elaborare la morte è fondamentale per liberarsi da ogni tipo di paura, maturare la consapevolezza che siamo Esseri Spirituali in evoluzione cambia completamente paradigma di vita. Se dentro il mio cuore sento di essere molto più del corpo che abito, l’obiettivo non sarà più soltanto la preservazione del corpo fisico, ma diventerà la crescita della mia Anima. A quel punto tutte le esperienze della vita diventano strumenti di crescita e non il fine ultimo da raggiungere.


E’ così che il gioco può iniziare. Posso sentirmi libera di sperimentare i miei talenti senza paura di perdere il “posto fisso” perché so che l’Universo risponde all’energia con la quale mi muovo nel mondo. Siamo immersi in un oceano di energia con il quale entriamo in relazione a seconda della vibrazione con cui scegliamo di sintonizzarci. Questa vibrazione dipende dai pensieri e dai sentimenti che alimentiamo nella mente e nel cuore. Se vivo con la costante paura di non avere abbastanza soldi, non potrò mai sperimentare abbondanza, perché il Cosmo risponde come un eco a quello che noi gli mandiamo incontro. Non è una teoria, provare per credere. Ho visto la mia vita trasformarsi seguendo questa semplice quanto fondamentale legge di attrazione.


Dunque la morte come chiave per la vita. Non basta ricordarsi che siamo spiriti immortali ma anche che il nostro corpo ha letteralmente i giorni contati e non sappiamo nemmeno quanti ce ne restano da vivere! Questo è un pensiero che coltivato quotidianamente permette di vivere la vita con più entusiasmo e meno paura. Quante persone raggiungono questa voglia di vivere ogni giorno al meglio, soltanto in seguito ad una malattia? Troppe. La malattia interviene proprio per darci un ultimo campanello di allarme sul modo in cui stiamo impostando le nostre giornate. Ci prendiamo davvero cura di noi? Mangiamo bene, ci concediamo passeggiate in natura, facciamo un lavoro che accresce la nostra energia? Se la risposta è no, l’Universo che ci ama incondizionatamente non può fare altro che metterci alle strette e ricordarci attraverso la malattia o un infortunio che il nostro corpo non è immortale e che merita di essere curato ed amato ogni giorno. Che cosa faremmo se sapessimo di avere ancora pochi mesi da vivere? Di sicuro non li passeremmo facendo un lavoro che non amiamo o in un posto che non ci fa stare bene, o con persone con le quali non sentiamo affinità. Ecco che finalmente ci daremmo da fare per realizzare i nostri sogni, non preoccupandoci più di tanto di soldi, apparenza e senso del dovere. Il bello è che in realtà saremmo già in queste condizioni se solo fossimo in grado di ricordarlo ogni giorno.


I bambini vivono così, il loro unico interesse è godere il momento presente. Vogliono correre: corrono. Vogliono giocare: giocano. Desiderano ballare, cantare, lo fanno. E se noi adulti glielo impediamo non si accontentano di aspettare “domani” ma piangono perché per loro è quello il momento e il domani non esiste.


So che non è semplice e ci vuole tanta motivazione e pazienza, ma vi garantisco che è possibile giocare con la vita. Il risultato è sorprendente.

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