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  • Monica Paggi

Grotte di Postumia - Slovenia

Dopo la tappa al Castello di Miramare vicino a Trieste, abbiamo deciso di fare una sosta anche in Slovenia. Mirko si è ricordato che da bambino aveva visitato le grotte di Postumia, le aveva trovate bellissime e mi ha proposto di andare a rivederle.

Da Trieste la strada sale decisa fino al confine con la Slovenia.

Il paesaggio ancora verde, sconfinato e soprattutto incontaminato ci ha incantati, ricordandoci quegli spazi visti nei film ambientati nel medioevo, scenari di scontri fra eserciti a cavallo.


L’autostrada ci ha portati a Postumia in un’ora (serve una vignetta autostradale, la si può acquistare a prezzo ridotto per la durata di una settimana).

La temperatura era decisamente calata. Il giorno prima, il 23 settembre, a Miramare era caldissimo, con circa 30°, ora invece dovevamo coprirci con giacche resistenti all’aria e al freddo.


Siamo ormai fuori stagione eppure ci sono moltissimi turisti da ogni parte del mondo, in particolare cinesi. D’altra parte quelle di Postumia sono le grotte più estese del Carso e le più visitate in Europa. Sono davvero incredibili, sembra di essere in un altro mondo, lo scenario perfetto per un fantasy.

La guida ci spiega che esistono tre livelli di grotte, le visite si effettuano al secondo livello.

I primi due chilometri si attraversano a bordo di un trenino, il viaggio è estremamente suggestivo! Poi si cammina a piedi per circa un chilometro e si ritorna indietro con il trenino.

Le caverne sono ricche di stalagmiti e stalattiti che si formano attraverso processi impercettibili all’occhio: la loro formazione richiede infatti migliaia di anni.

La temperatura media delle grotte è di 8 °C (aumenta leggermente d'estate e diminuisce un po’ d'inverno). Il tasso di umidità invece è parecchio elevato.


Particolarissima la grotta degli spaghetti, dove finissime stalattiti pendono fitte dall’alto.

Molto bella la grotta bianca, che sembra di ghiaccio

...e tutti i “veli” che pendono dall’alto come tessuti!

L’unico animale che incontriamo all’interno è il Proteus anguinus che era storicamente oggetto di superstizioni. Si tratta di un anfibio senza occhi, simile ad una lucertola rosa.

Le Grotte di Postumia erano conosciute già dalla preistoria, quando fungevano da luogo di riparo dei primi uomini locali.

Dal XIII secolo le grotte diventarono luogo di visita, lo possiamo accertare grazie alle firme incise sulle pareti interne, la più antica delle quali risale al 1213.


La caverne più interessanti furono scoperte da Luka Čeč nel 1818 e da allora le grotte vennero aperte anche ai turisti. Nel 1872 venne costruita una rete ferroviaria all'interno delle grotte e nel 1884 venne introdotta la corrente elettrica per l'illuminazione. Le Grotte di Postumia sono le uniche al mondo dotate di un trenino.


Dopo il 1918, con l'annessione della zona all'Italia, venne dato un ulteriore impulso allo sviluppo turistico della grotta grazie all'opera di Luigi Vittorio Bertarelli, fondatore del Touring Club Italiano. È di quell'epoca anche la costruzione dell'ingresso monumentale alle grotte.

Nel 1947, la zona di Postumia fu ceduta alla Jugoslavia assieme alle Alpi Giulie, e dal 1991 appartiene alla Slovenia.


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