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Monica Paggi

Innamorarsi della solitudine


Mi hanno profondamente colpita le parole di Sadhguru “Se non stai bene da solo, significa che sei in cattiva compagnia”. La solitudine è per me una tematica importante, la mia biografia mi ha sempre portata a trascorrere la maggior parte del tempo in solitudine e volente o nolente mi ci sono dovuta confrontare appieno. In passato l’amavo e la odiavo al tempo stesso, finché ho capito che quello che la vita stava cercando di insegnarmi era stare bene con me stessa. Non dico che sia stato facile, ci sono voluti anni di lavoro su me stessa ma adesso posso affermare di essermene innamorata. Ora vedo con chiarezza come i momenti di solitudine vissuti male, fossero in realtà il sintomo più evidente di disamore nei miei confronti.


Scrivo questo perché avendo il privilegio di lavorare a contatto con molte persone ho avuto modo di riscontrare come l’amore verso se stessi sia il traguardo più difficile da raggiungere per chiunque. Siamo molto bravi a trovare degli alibi per metterci in secondo piano: prima vengono gli altri, i genitori, i figli, la famiglia, gli ideali sociali. Ma quando arriverà il nostro momento? Quando ci decideremo a dedicarci del tempo per scoprire chi siamo veramente, che cosa ci piace fare nella vita, per che cosa siamo portati. Quando entreremo così a fondo in noi stessi da poter toccare anche le nostre fragilità, le nostre ombre, i nostri difetti? Il vero amore è fatto di conoscenza, altrimenti è soltanto un ideale, un’illusione creata da noi. Come quando da adolescenti ci innamoravamo al primo sguardo, era vero amore o forse l’illusione di aver trovato qualcuno a cui appiccicare addosso il nostro ideale di amore? Purtroppo molte relazioni oggi pretendono amore senza dedicare il giusto tempo alla conoscenza reciproca e non appena qualcosa va storto rispetto a quello che ci aspettavamo, siamo pronti a cambiare strada, nell’illusione di poter finalmente trovare un giorno la persona giusta.


Quella persona non la troveremo mai perché non c’è alcun bisogno di andare in giro a cercarla, quella persona siamo Noi! Se non sono in grado di amare me stessa, come posso pensare di potermi relazionare con qualcun altro? Non sarà amore incondizionato ma un bisogno da riempire, che sia fisico, emotivo o spirituale. Quando trovo pienezza in me stessa non ho più bisogno di andare in giro ad elemosinare attenzione ed è allora che accade il miracolo. L’energia emanata da una persona che si ama incondizionatamente diventa un potente magnete e improvvisamente la vita ci riempie di doni inaspettati. Proprio perché abbiamo smesso di cercare la felicità fuori di noi, ecco che finalmente si realizza. È molto semplice: tutto quello che viviamo all’esterno è un riflesso del rapporto che abbiamo nei confronti di noi stessi, dentro di noi.


Se ho pensieri e sentimenti positivi nei miei confronti e in quelli della vita, sto sintonizzando le mie vibrazioni su frequenze positive che di conseguenza attrarranno persone ed eventi sintonizzati sulla stessa frequenza. L’ha detto anche Nikola Tesla “Se vuoi scoprire i segreti dell’universo, pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione”. Siamo come delle radio, libere di scegliere la frequenza su cui sintonizzarci. Se passiamo tutto il giorno a lamentarci, a provare rabbia, è chiaro che abbiamo scelto una frequenza negativa e che cosa ci aspettiamo di ricevere in cambio intorno a noi? Lo stesso tipo di frequenza! Se invece diventiamo maestri dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti, se impariamo a scegliergli, proprio come facciamo con il cibo che ingeriamo se siamo attenti a mangiare sano e non veleni, allora tutto intorno a noi cambierà. Ma siamo solo noi ad avere in mano il controllo della nostra vibrazione, siamo noi i responsabili dei pensieri che pensiamo. Abbiamo un grande dono: il libero arbitrio, possiamo scegliere se guardare alla vita come un incubo o un dono meraviglioso di cui essere grati ogni giorno. Lo possiamo fare anche con le persone: se mi concentro a pensare ai difetti di qualcuno proverò antipatia, se mi concentro sui suoi pregi al contrario sentirò simpatia. Si tratta della stessa persona ma sono i pensieri su cui mi concentro a determinare lo stato d’animo nei suoi confronti. Lo spiega bene Steiner nella sua “Filosofia della Libertà”.


Anche Aivanov fa un ottimo esempio in merito. Lui parla della vita come dell’interazione fra spirito e materia. Noi siamo esseri spirituali in interazione con il mondo fisico che ci circonda, noi siamo il punto centrale nella nostra vita e tutto ciò che ci circonda è un cerchio intorno a noi. Il cerchio della materia fa da membrana di ritorno, crea un effetto eco. Se dal mio spirito emano pensieri, parole e sentimenti d’amore, se vado in giro affermando “Ti amo” alla vita, la membrana intorno a me manderà di ritorno le stesse parole; se invece continuo a provare rabbia e vado in giro dicendo “Ti odio” alla vita, è quel tipo di frequenza che riceverò di rimando dal mondo che mi circonda.


Come fare ad amarsi? Prendendosi il tempo per conoscersi a 360 gradi, nei pregi e nei difetti e accettandoci come siamo, consapevoli del fatto che stiamo comunque cercando di fare il nostro meglio. In questo processo la solitudine è determinante: se spreco i momenti in cui la vita mi mette nelle preziose condizioni di potermi confrontare con me stessa, piangendomi addosso perché sono sola, non arriverò mai ad amarmi incondizionatamente. Per farlo ho bisogno di ascoltarmi, di stare con me, per questo la solitudine è preziosa. Non ci si evolve nella confusione di un ristorante, di una discoteca, davanti alla televisione, lo si può fare solo nel silenzio dentro di sé. Con questo non intendo dire che l’ideale sia vivere la maggior parte del tempo isolati, vorrei solo invitarvi a vivere al meglio i momenti con voi stessi, valgono oro!


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