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Monica Paggi

Meditare - perché è così importante e come avvicinarsi alla pratica



Si parla diffusamente dell’importanza della pratica meditativa e sempre più spesso si presenta la domanda “Sì, ma come si fa? Quale tecnica/pratica seguire?”.


Attraverso questo video ho piacere di condividere pensieri e possibilità rispetto all’esperienza meditativa, partendo dal presupposto che sono i nostri pensieri a generare letteralmente la nostra realtà.


Ciò che pensiamo, muove in noi determinate emozioni che a loro volta diventano il motore per compiere un certo tipo di azioni o adottare un comportamento piuttosto che un altro.


E’ dunque necessario e fondamentale imparare a scegliere e a gestire i nostri pensieri attraverso la pratica meditativa, che si rivela essere un vero e proprio allenamento quotidiano all’arte del pensare.


La meditazione ci permette di rivolgerci in due direzioni: una interna ed una esterna, consentendoci così di sperimentare il famoso “centro”, di stare nel mezzo.


Attraverso il movimento interiore ho la possibilità di osservarmi, sentirmi, percepirmi e dialogare intimamente con me stesso (a seconda delle mie personali attitudini poi, posso inserire in questo spazio tecniche di Transurfing, di Pranayama, visualizzazioni).


Attraverso il movimento esteriore posso osservare la mia vita con distacco, diventarne testimone come se fossi seduto in poltrona a guardare un film, questo mi permette di sviluppare maggiore obiettività di fronte al mio stesso vissuto.


Esistono numerose varianti alla pratica meditativa, che ciascuno di noi può adattare, personalizzare e variare a seconda della particolare condizione psico-fisica in cui si trova in questo momento.


Posso scegliere di sperimentare l’immobilità del corpo e fare così l’esperienza della coscienza che abita il corpo; in questo particolare stato meditativo possono sorgere immagini, giochi di luce, intuizioni.


Posso dedicare la meditazione a sviluppare tecniche di Pranayama, gestione consapevole della respirazione, in quanto la mente può essere domata sia direttamente che indirettamente a partire proprio dal respiro, dal momento che mente e respirazione sono strettamente interconnesse.


Se sono all’inizio dell’esperienza meditativa, posso semplicemente dedicare questo momento al dialogo interiore che pone le basi per una sana ed amorevole relazione con noi stessi, riconoscendo i miei talenti, i miei punti deboli ed accettandomi così come sono, riflettendo sui propositi che intendo concretizzare in quel momento.


Come in tutte le esperienze, ci sono vari e differenti livelli in cui possiamo vivere la pratica meditativa, che cambiano, evolvono e si trasformano insieme a noi.


Anche se apparentemente non sembra, meditare richiede tanta energia libera a disposizione, per questo esiste un nesso profondo tra la fonte materiale della nostra energia, l’alimentazione, l’abitudine a fare movimento fisico (ad esempio lo yoga) e la meditazione.


Il risultato è sorprendente: se praticata con costanza, la meditazione ci porta progressivamente a fare nostra l’abitudine ad essere presenti a noi stessi e centrati in ogni momento della giornata, a guardare gli avvenimenti con quel sano distacco che ci consente di muoverci fra gli eventi, liberi dalle reazioni emotive o dall’impulsività di una personalità ancora indomata.



Il segreto è come sempre nella costanza, nella ripetizione quotidiana. Meglio 10 minuti di meditazione al giorno che un’ora alla settimana, si ottengono molti più risultati e in breve tempo.

Meditare è tanto fondamentale per lo Spirito, quanto respirare per il corpo ma non essendo stati educati a farlo, abbiamo adesso da impegnarci. Il risultato sarà straordinario: diventeremo liberi di gestire con consapevolezza i nostri pensieri e dunque la nostra intera Vita!



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